Consiglio la lettura non solo ai clienti ma anche agli agenti immobiliari.
“Con la pubblicazione del nuovo DPCM del 26.4.2020, il 4 maggio è prevista la riapertura di alcune attività tra le quali è compresa quella di agenzia di intermediazione immobiliare, precisazione pubblicata espressamente sul sito del Governo.
La riapertura è ovviamente vincolata al rispetto rigoroso e totale degli obblighi sulla tutela della sicurezza e della salute delle persone, sia nei luoghi di lavoro che all’esterno degli stessi, nei confronti sia dei Lavoratori sia dei Clienti e dei Fornitori.”
Il testo che hai appena letto è riportato sul sito della Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari di Milano.
Sussistono ancora oggi però dubbi e perplessità circa le modalità di riapertura e soprattutto circa l’effettiva possibilità di svolgere completamente tutte le normali attività.
Siamo difronte all’ennesimo vuoto legislativo.
In buona sostanza l’agente immobiliare può aprire il suo ufficio ma non è certo che possa accompagnare i clienti a visionare le case.
Ieri ho scritto al prefetto di Monza e Brianza per chiedere la corretta interpretazione del DPCM del 26.4.2020 ma non ho ancora ricevuto risposta.
Questa mattina insieme ad un migliaio di colleghi ho partecipato al webinar organizzato dalla FIMAA Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari con l’intento di rilasciare un protocollo da seguire per la riapertura degli uffici e far chiarezza sulle modalità di gestione degli appuntamenti per visitare le case.
Protocollo anticontagio direttive generiche
Il protocollo suggerisce comportamenti ispirati alla prudenza ed al rispetto di tutte le disposizioni anticontagio.
Riprendendo le direttive generiche indicate dal governo nel DPCM del 26 aprile 2020 il titolare dell’agenzia immobiliare dovrà:
- Incentivare il più possibile lo smart working e organizzare il lavoro nel modo più agile possibile per evitare di riempire l’ufficio di personale. No, dunque, per le prossime due settimane, alla ripresa a pieno regime del personale, riducendolo al minimo indispensabile.
- Esporre un depliant informativo riportante le modalità di accesso all’agenzia, indicando la necessità di mantenere la distanza tra persone, indossare la mascherina, i guanti, evitare i contatti, lavarsi accuratamente le mani e di comunicare se si hanno sintomi febbrili.
- Effettuare lavaggio, pulizia e igienizzazione quotidiana dell’ambiente di lavoro.
- Mantenere adeguata l’areazione naturale dell’ambiente.
- Predisporre erogatori di disinfettanti per mani all’ingresso dell’ufficio e mettere a disposizione mascherine e guanti per chi ne fosse sprovvisto.
- Massimizzare l’utilizzo di supporti e strumenti telematici e digitali per contatti audio e video e per la trasmissione dei documenti necessari alla conclusione delle trattative.
- Incentivare incontri in agenzia solo su appuntamento e con accessi proporzionati agli spazi interni dell’agenzia ovvero tali da garantire la distanza fisica di almeno un metro tra le persone.
- Incentivare l’utilizzo di procedure al fine di limitare la contestuale presenza delle parti contraenti in ufficio.
- Mantenere in ufficio scorte di mascherine, guanti, disinfettanti per mani e tutti i prodotti adeguati alla pulizia degli ambienti come previsto dal DPCM
- Utilizzare un doppio sacchetto per la raccolta dei rifiuti (mascherine, guanti ecc) che saranno considerati rifiuti speciali, da esporre separatamente alla frazione del secco.
Ti riassumo i due interventi più significativi della riunione di questa mattina, che provano a fare chiarezza sulla domanda che più sta a cuore ad agenti e clienti: Sono consentite le visite agli immobili?
Il presidente nazionale FIMAA Santino Taverna, ha evidenziato oltre all’importante ruolo sociale dell’agente immobiliare, il fatto che in questo momento c’è in ballo la salute delle persone, consigliando a tutta la categoria grande cautela, logica e buon senso, in attesa di ricevere la risposta alla specifica domanda che ha presentato al governo, sull’interpretazione del DPCM del 26.4.2020 in merito agli spostamenti dei clienti.
L’avvocato Daniele Mammani, consulente legale della FIMAA Milano Monza e Brianza, ha messo in primo piano il vuoto legislativo che l’ultimo DPCM ha segnato, anche se ha sottolineato il fatto che avrà durata solo di 14 giorni.
Se da un lato l’agente immobiliare è autorizzato a svolgere le sue attività, senza limitazioni, dall’altro l’emergenza sanitaria non è certo finita e sono ancora in vigore tutte le misure ristrettive alla circolazione delle persone. Ciò significa che i clienti che vorranno visionare delle case dovranno circolare munite del nuovo modello (non ancora disponibile) di autodichiarazione e dovranno motivare e documentare le reali situazioni di necessità che li spingono a dover visitare una casa in vendita o in affitto.
Quindi: appuntamenti si? Appuntamenti no?
Alla luce delle indicazioni ricevute, posso arrivare a concludere che gli appuntamenti possono essere effettuati nei casi in cui il cliente (che è alla ricerca di una casa) abbia una reale necessità. Ad esempio un medico che si deve trasferire per un incarico ricevuto in una nuova struttura ospedaliera, oppure un acquirente che ha delle scadenze contrattuali da rispettare e ha urgenza di acquistare una nuova casa per evitare di incorrere in contenziosi.
No, dunque al turismo immobiliare, al curioso o al perditempo.
Ma le persone sono tranquille? Hanno voglia di andare a vedere case occupate da famiglie dove non entra nessuno da due mesi?
I proprietari hanno paura di ricevere in casa dei veri e propri sconosciuti dopo aver trascorso 50 giorni di clausura e non aver ancora incontrato i propri cari?
La sensibilità dell’agente immobiliare dovrà essere massima al fine di non forzare gli appuntamenti. L’agente deve essere consapevole del fatto che a volte i clienti si sentono in difetto, in difficoltà o in imbarazzo nel negare una visita.
Gli acquirenti a loro volta devono comprendere l’eventuale impossibilità di visionare l’immobile desiderato.
Ammesso che ci siano le circostanze ottimali per poter fare un appuntamento, come può un agente immobiliare tutelarsi e tutelare i suoi clienti?
La Fimma indica come unica soluzione ad oggi plausibile, oltre a quanto già detto circa l’osservanza delle misure anticontagio, la compilazione da parte dei clienti (sia proprietari che visitatori) di una dichiarazione attestante lo stato di buona salute, considerato una manleva di responsabilità riferibile ad un futuro contagio.
L’agente immobiliare dovrà usare cautela, logica e buon senso, almeno per le prossime due settimane, in attesa di nuove disposizioni.
Saranno quattordici giorni di prova, dove, a mio avviso non occorrerà strafare ma portare a compimento pratiche già avviate, riducendo al minimo il resto delle attività.
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